Smontiamo subito la convinzione di una bella fetta di tifosi: Pirlo e Ronaldo non sono la causa di tutti i mali bianconeri e Massimiliano Allegri non può essere il solo rimedio ad una rosa incompleta e scoperta in molti reparti.
Causa infortuni, positività al covid di molti giocatori, ruoli senza una riserva; Pirlo non ha mai potuto schierare lo stesso “undici” per due gare consecutive nel corso di questa stagione.
Causa infortuni degli altri, Cristiano Ronaldo non ha quasi mai rifiatato nel corso di questa stagione.
Se dovesse davvero esserci il ritorno di Allegri in panchina, non pensiamo che si torni automaticamente a vincere il campionato ad essere competitivi in Champions League, ammesso che si centri la qualificazione in queste ultime 5 giornate.
Al netto di un pizzico di coraggio in più mancato al tecnico bresciano nello schierare qualche ragazzo della U23 in situazioni di emergenza, è evidente come questi limiti della rosa si siano palesati soprattutto nella seconda parte di stagione, dove le fatiche accumulate tra il finale di annata 2020 e l’inizio di quella corrente hanno presentato il conto.
Infortuni di Arthur, Dybala e ora Chiesa, positività al covid di McKennie, Ronaldo e tutta la difesa, lo stesso CR7 con 25 presenze su 27 nel 2021 in condizione fisica scarsa, tutte situazioni durante le quali la Juventus ha perso molti punti per strada anche in partite sulla carta più abbordabili.
In tutto ciò non mancano comunque le responsabilità dei singoli con valanghe di occasioni fallite a porta spalancata, o di qualche scelta tecnica o tattica non ottimale da parte di un allenatore privo di esperienza.
Nel girone di ritorno, vittima di problematiche non dissimili, il Milan di Pioli autore di 43 punti nel girone precedente ne ha collezionati sin qui solo 23.
Un eventuale Allegri-bis in panchina senza un mercato adeguato potrà forse “limitare i danni” nel campionato italiano, raccogliendo qualche punto in più con accorgimenti tattici frutto dell’esperienza del tecnico livornese ma dimenticando ogni possibile idea di gioco spettacolare, abiurando perciò tutto ciò che la società e la dirigenza juventina stanno da ormai due stagioni cercando di inseguire, ad oggi piuttosto vanamente.
In un mercato contratto dalla pandemia, in cui si dovrà anche cercare di alleggerire il monte ingaggi, il margine di azione sarà piuttosto stretto e ci potrà essere il sacrificio di qualche giocatore importante in caso di offerte redditizie.
La qualificazione in Champions League a questo punto diventa fondamentale, per motivazione che vanno oltre il prestigio…
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