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Danilo Ceci

È tempo di Aké: la Juve ha in casa un nuovo Coman?

Tra le note più liete di questa prima parte di stagione della Juventus Under 23 c'è senza ombra di dubbio Marley Aké, esterno d'attacco classe 2001 arrivato dal Marsiglia nella scorsa finestra di mercato invernale, nell'ambito dell'affare che ha visto Franco Tongya fare il percorso inverso.


Uno scambio che ha generato un flusso di denaro non indifferente - valutazione di circa 8 milioni per entrambi - passato sotto la lente d'osservazione di media e vari organi di controllo sulle società di calcio, COVISOC su tutte.


Il sospetto è che questa, così come molte altre operazioni dei tempi più o meno recenti, rientri nella logica delle cosiddette "plusvalenze fittizie", finalizzate più al risanamento delle casse dei club interessati che ad un guadagno dal punto di vista tecnico.


Un tema divenuto molto discusso e controversi, che meriterebbe di essere approfondito in tutti i suoi crismi. Non ora però, non in questa sede.


Perché a prescindere da quale sia stato il movente che ha spinto Fabio Paratici a portare il talento francese sotto la Mole, in uno dei suoi ultimi affari da direttore sportivo in bianconero, possiamo dire dopo 11 mesi che i frutti cominciano a maturare, diventando sempre più dolci.


Marley Aké è ormai protagonista di spicco dell'Under 23 che sta trascinando la squadra a suon di gol, assist e dribbling.


Le sue ultime prodighe gesta risalgono allo scorso sabato, quando ha risolto un insidioso match contro la Fiorenzuola con una fantastica doppietta. Il primo gol in particolare è una finesse: si libera sulla trequarti, sterza portandosi il pallone sul destro e lancia un fendente sotto l'incrocio dei pali.

Simile nella dinamica il raddoppio, ma la conclusione stavolta è di sinistro e impatta l'angolino basso alle spalle del portiere.



Francese di origini ivoriane e assistito dalla potente agenzia di procura Wasserman - che cura gli interessi di giocatori del calibro di Valverde, Aouar, Guerreiro, Laporte, Stones, fino allo juventino McKennie - Marley nasce a Béziers, comune di circa 70mila abitanti della regione dell'Occitania, a sud dello Paese.


Proprio nella sua città muove i primi passi a livello calcistico, finché viene notato dagli scout del Marsiglia, che restano tuttavia interdetti sul ragazzo per il suo "fisico da orsacchiotto", citando il suo ex allenatore al Béziers, Rachid Kahlaoui.


Aké si rende conto che il talento gentilmente donatogli da madre natura da solo non basta e, mentre i suoi compagni di squadra si godono le vacanze di ottobre in preda allo svago e al divertimento, lui sfrutta questo periodo per perdere peso e allenarsi duramente.


Al rientro dalla pausa il ragazzo ha finalmente un fisico asciutto, ed ha guadagnato anche qualche centimetro in altezza. Diventa un talento più regolare, si mette al pari dei compagni a livello atletico e convince l'OM ad ingaggiarlo nel 2018, dopo un periodo di prova.


Lì ci resterà per due anni e mezzo, periodo nel quale esordirà coi grandi e totalizzerà in Prima Squadra 18 presenze in Ligue 1, 4 nelle Coppe Nazionali e persino 4 in Champions League.

Minutaggio quasi sempre risicato per lui, tuttavia sufficiente per permettergli di dare sfoggio del suo consistente armamentario.


Aké è un esterno d'attacco che fa della velocità e del dribbling le sue doti principali. Può giocare sia sulla corsia di sinistra a piede invertito, che a destra per andare sul fondo e crossare. Riesce ad essere imprevedibile senza apparire fumoso, ed ha modi fantasiosi di arrivare al tiro o all'assist.


Non ha la tecnica di un estroso, lui lo sa ed interpreta la gara con una misura unita ad una spensieratezza tipica dei grandi.

Non è un calciatore pigro. È affidabile in fase di non possesso, aiuta i compagni, difende con naturalezza, tanto da venire persino schierato da terzino quest'anno da Zauli, in qualche rara occasione.


Già nei primi sei mesi Aké aveva ben figurato con l'Under 23, ma peccava di costanza nel rendimento e sembrava a volte dissociato dal contesto serie C, quasi sentisse di meritare palcoscenici più illustri. La sua però è stata una crescita stabile e Allegri ha deciso di portarlo con sé durante il ritiro estivo insieme ad altri talenti meritevoli.


È tra coloro che il tecnico livornese giudica lapidariamente "giovani bravi". Molto utilizzato anche nelle amichevoli e nelle partitelle in Prima Squadra durante le soste delle nazionali, Aké ha preso via via sempre più sul serio l'impegno con l'U23, cambiando la sua prospettiva. Non più vista come un contesto limitante per chi ha già vissuto esperienze in serie importanti, ma come una grande occasione di crescita, nonché una vetrina per potersi esprimere con continuità.


4 reti e 4 assist in 15 gare, prestazioni convincenti e regolari. Il giovane 2001 sta crescendo e sta attirando sempre più l'attenzione della dirigenza juventina.


Nella speranza che non si ripeta un nuovo caso Coman.

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